MANFREDONIA � Ormai in casa del Manfredonia si viaggia su due distinte lunghezze d�onda: l�attesa per l�inizio della nuova stagione agonistica gli sviluppi legati ai vari ricorsi e processi ancora da esperire.
D�Arrigo, insomma, punta ogni attenzione sul piano strettamente tecnico e fa l�analisi del testo di domenica pomeriggio vinto sul Trani (Eccellenza pugliese) con una rete di Giglio.
�E� stato un test abbastanza importante � dichiara soddisfatto il tecnico del Manfredonia � dal quale ho tratto delle indicazioni positive almeno per quanto riguarda la difesa ed il centrocampo, gi� apparsi a buon punto, mentre il reparto offensivo � apparso poco incisivo negli ultimi e decisivi metri ed � su quest�ultimo che nei prossimi giorni lavorer� con maggiore intensit�. Bilancio abbastanza buono, dunque, dopo due settimane di ritiro, ma con qualche correttivo da apportare.
�Fortunatamente l�inizio del campionato � ancora lontano � sostiene il trainer toscano � e quindi c�� tutto il tempo per migliorare in ogni senso: a centrocampo, come ho gi� detto, ho visto gente di qualit�, ma vorrei che queste peculiarit� fossero sfruttate meglio nel senso che in mezzo al campo pretendo pi� cinismo. Lo stesso discorso vale per la prima linea�.
Tra poco pi� di una settimana si concluder� il ritiro e quindi dopo Ferragosto si continuer� a lavorare in sede. Con un gruppo completo? �Credo di si � conclude D�Arrigo � in questi giorni, infatti, mi aspetto che la societ� completi l�organico sotto l�aspetto numerico e con almeno un paio di elementi che siano in grado di conferire a tutta la squadra quella personalit� necessaria per il campionato che ci attende, vorrei, cio� qualcuno che in campo non si faccia intimorire e trasferisca sicurezza e tranquillit� ai compagni pi� giovani�.
Sul piano del calciomercato, Pavone sta lavorando per chiudere qualche trattativa in entrata ancora in corso, come i due dell�Ascoli, Pasqualini e Gauracs, e quelle in uscita riguardanti Cossu e Bortel, rispettivamente nel mirino del Lecco e del Como, il primo, e del Catania, l�altro.
Antonio Guerra |